“Io so(g)no in Italia”, la Giornata mondiale del rifugiato nella rete dello Sprar

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Puntare ad una nuova narrazione dell’accoglienza attraverso storie di inclusione sociale che vedono moltiplicarsi le esperienze positive di collaborazione tra cittadini e beneficiari dei progetti Sprar è il filo conduttore delle decine di iniziative locali organizzate il 20 giugno in tutta Italia dalla rete dello Sprar in occasione della Giornata mondiale del rifugiato.

Istituita nel 2000 per ricordare la condizione di milioni di persone costrette ad abbandonare le proprie famiglie nei paesi d’origine per sfuggire a persecuzioni e violazioni dei diritti umani, la Giornata rappresenta un momento di riflessione sulle condizioni di vita di rifugiati e richiedenti asilo e sulla necessità di garantire un’accoglienza sicura e dignitosa nel rispetto dei diritti umani.
Sarà Firenze quest’anno ad ospitare l’evento nazionale, organizzato da Unhcr in collaborazione con Anci, per la celebrazione della giornata mondiale del rifugiato a partire dalle ore 12 presso il Salone dei Cinquecento, nel corso del quale interverranno, tra gli altri, il primo cittadino Dario Nardella, il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, la presidente della Camera dei deputati Laura Boldrini e Carlotta Sami portavoce Unhcr per il Sud Europa. Seguirà nel pomeriggio a partire dalle ore 15 un concerto all’ippodromo del Visarno, nel parco delle Cascine, a cui parteciperanno artisti come Elisa, Enrico Ruggieri e Bandabardo. Il prezzo del biglietto (10 euro) sarà devoluto alla campagna Unhcr per garantire un mese di acqua potabile a un rifugiato che vive in condizioni di emergenza umanitaria.
Inoltre, in occasione delle celebrazioni che si terranno nei diversi progetti territoriali dello Sprar, dove il filo conduttore sarà: “Io so(g)no in Italia. Percorsi di vita nello Sprar”, il Servizio centrale del Sistema di protezione ha attivato una collaborazione giornalistica con la testata Redattore sociale per raccontare le storie dai progetti di accoglienza che vedono protagonisti rifugiati e cittadini per la cura e la valorizzazione degli spazi comuni. Iniziative che puntano a dimostrare come i rifugiati non siano solo soggetti vulnerabili ma anche cittadini attivi in grado di mettere a sistema le proprie capacità e competenze a vantaggio di tutta la comunità locale. Si va così dal racconto dell’esperienza della prima start up agricola di rifugiati a Canelli (Asti) e a Rieti, al caso dell’Atelier Nuele di Vicenza, che vede gli ospiti impegnati nella realizzazione di capi di abbigliamento e accessori, fino alla storia dei rifugiati di Montalto Uffugo (Cosenza) che organizzeranno un corso di inglese rivolto alla cittadinanza e all’esperienza di Radio Sprar.
Incontri pubblici per stimolare il dibattito tra gli attori del territorio e la partecipazione attiva della cittadinanza, rappresentazioni teatrali, rassegne cinematografiche, eventi sportivi e conferenze sono solo alcuni degli eventi che si svolgeranno in tutta Italia in collaborazione con i progetti territoriali Sprar e il mondo dell’associazionismo locale per raccontare i sogni e i progetti di vita di quanti arrivano in Italia per fuggire da guerre, violenze e violazioni dei diritti umani.

Sarà possibile seguire il live tweeting dell’appuntamento di Firenze dall’account @rete_sprar usando l’hashtag #WRD2015

Qui è possibile leggere lo speciale dai progetti Sprar su Redattore sociale:

– Ibrahim e Mamadou, l’albergatore e l’ingegnere
– I rifugiati lavorano nell’orto bio e rilanciano i prodotti locali
– I rifugiati fondano una startup agricola tra le vigne dei migranti sfruttati
– Corso gratuito di inglese per gli italiani: gli insegnanti sono i rifugiati
– Nel vicentino l’atelier Nuele insegna ai rifugiati a diventare sarti
– Rifugiati, l’integrazione passa anche da Radio Sprar

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